Automobile
Conferenza stampa Sergio Marchionne al Salone di Ginevra 2015
Con l'AD di FCA Sergio Marchionne si parla di Apple e del progetto Titan. "Qualsiasi cosa faccia Apple non la prendo alla leggera, perché è un'azienda con grande credibilità e capacità finanziarie più elevate di qualunque Costruttore". L'ingresso di Apple, come quello di Tesla, che mostra quali aspetti impatteranno sull'auto del futuro, fanno bene. Non sottovaluto però la capacità dell'industria automobilistica a rispondere a uno stimolo simile. I Costruttori hanno la capacità tecnica di reagire all'arrivo di Apple: aiuterà anche noi ad evolvere, quindi sono cose buone".
"I manager del passato sono qualcosa che non esiste più: la logica del dominio sull'altro è superata, e proprio il caso della fusione tra Fiat e Chrysler dimostra come siano cambiati gli accordi tra le Case automobilistiche", ha dichiarato Marchionne rispondendo a una domanda su un'eventuale futura cessione di Fca ad altri.
"Non me ne andrò domani, ma la crescita dei leader futuri di questa Casa è sempre stato uno dei miei obiettivi": così risponde Marchionne alla recente designazione - da parte di Martin Winterkorn di Renschler e Diess per la sua successione. Aggiungendo: "C'è chi è cresciuto e chi no, ma questo succede ovunque.
Si parla poi di ibrido: "L'elettrico non potrà mai essere una soluzione totale. L'ibrido, al contrario, e soprattutto negli Usa, è invece una strada da percorrere: il nostro primo modello, la Chrysler Town & Country plug-in hybrid, si vedrà al Salone di Detroit 2016. Inizialmente, però, questa tecnologia ha bisogno di incentivi per essere vendibile: l'industria si sta appena riprendendo, e caricarla di altri costi legati alla riduzione delle emissioni in questo momento così delicato di ripresa non sarebbe opportuno".
Non manca lo spazio per parlare di Ipo Ferrari ed eventuale spostamento delle sedi legale e fiscale: "La Ferrari continuerà a fare le vetture in Italia, a pagare le tasse qui, e se ci sarà un'azienda sopra Ferrari S.p.A. con sede all'estero è un discorso completamente diverso, che non ha niente a che fare con il fisco, il fabbisogno finanziario dell'azienda. Quello che consideriamo il nostro mercato di riferimento non c'entra niente".
"Il jobs act" dichiara Marchionne "era un atto dovuto: ha fatto molto per modernizzare le relazioni industriali del nostro Paese. A Melfi i nuovi assunti sarebbero entrati con il tempo determinato senza possibilità di andare oltre. Come numero di assunzioni probabilmente andremo oltre i mille addetti. Naturalmente c'è una grande partita su Alfa Romeo: mancano meno di quattro mesi al lancio della nuova Alfa, il 24 giugno. Lo stabilimento si sta preparando per la produzione, che comincerà a cavallo tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo. E non dimentichiamo la Levante, che partirà a fine anno a Mirafiori: tutte iniziative che porteranno assunzioni".
Formula 1: "Quando sono entrato a ottobre non eravamo in una buona situazione: negli ultimi mesi è stato fatto un lavoro eccezionale, che ci dà un certo ottimismo sulla nuova vettura, ma aspettiamo di andare in pista il 15 marzo prima di dire che siamo all'altezza della Red Bull. Sia Kimi sia Sebastian sono gasati, e stanno guidando qualcosa che a loro piace. Non va sottovalutata nemmeno quest'anno la Mercedes, che è pronta a ripetere i risultati del 2015: proveremo a ostacolarli il più possibile".
Marchionne ha commentato le classifiche di affidabilità recentemente pubblicate negli Usa: "Il primo problema è stato legato alla qualità delle nuove trasmissioni a otto e nove marce: abbiamo fatto una mossa azzardata per proporli il prima possibile. Il secondo è quello legato all'infotainment, ma non riguarda solo noi, e ha coinvolto anche Ford: si tratta di noie particolarmente gravi, perché il cliente le percepisce molto. Stiamo lavorando come matti per cambiare la situazione, ma non c'è niente di strutturale in questi problemi: dateci tempo, ci basterà".
Apprezzamenti in favore di Matteo Renzi: "L'ho conosciuto, si è messo lì con una squadra e sta portando avanti un discorso. La disoccupazione sta scendendo, il Pil cresce, lo spread è sceso sotto quota 100: non ho capito quale altro obiettivo abbiamo. Le prospettive sono decenti: lo lascerei lavorare, poi quando non ci va più bene lo cambiamo alle elezioni. Undici anni fa, quando sono arrivato al vertice della Fiat, il jobs act sarebbe stato impensabile. Un provvedimento che sta attirando investimenti stranieri, cosa che non sarebbe mai successa negli anni scorsi. Apprezzo il percorso e il fatto che non abbia paura del cambiamento, nonostante le tante critiche: ne ho prese parecchie io, e per esperienza personale gli dico di andare avanti. Bisogna avere la certezza morale di fare le cose giuste".
"Tornare ai livelli pre-crisi è impensabile per il mercato europeo. Sul lungo termine è impossibile esprimersi: le previsioni fatte nel 2008 si sono rivelate completamente sbagliate: nessuno aveva previsto la crisi né la sua intensità. Di certo, quello che sta aiutando oggi è la debolezza dell'euro. Gli attuali livelli sono decenti, ma se scendesse ancora un po' sarebbe un sogno". E il mercato europeo "crescerà tra lo 0,5 e l'1%" nel 2015".
Marchionne torna sulla visita di Renzi a Mirafiori: "È rimasto impressionato dall'impegno, e visti i risultati di Melfi ha intuito le possibilità industriali per le altre sedi del Gruppo. E ha bisogno di buone notizie, considerando le tante critiche che riceve".
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